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BLOG

8/5/2019

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L'ipotizzazione come linea guida nella terapia individuale sistemica

 
ipotizzazione
Il concetto di ipotizzazione compare per la prima volta nell'articolo del 1980 Ipotizzazione – circolarità – neutralità: tre direttive per la conduzione della seduta  e rimanda una specifica linea guida su cui si basa il colloquio clinico ad orientamento sistemico.
​
L'ipotizzazione si riferisce alla capacità del terapeuta di formulare un’ipotesi fondata sulle informazioni in suo possesso. ​Attraverso l’ipotesi il terapeuta stabilisce il punto di partenza della propria investigazione con metodiche atte a verificarne la validità e qualora risultasse errata, il terapeuta deve formularne rapidamente un’altra, basandosi sulle informazioni emerse durante il lavoro di verifica dell’ipotesi precedente. Una ipotesi non è mai né vera né falsa, ma solo più o meno utile al lavoro terapeutico. L’ipotesi, inoltre, deve essere sistemica, deve cioè includere tutti i componenti della famiglia e fornire il terapeuta di una supposizione del funzionamento relazionale globale.

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15/11/2018

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Terapia sistemica e terapia narrativa: due modelli a confronto

 
Foto
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​C'era una volta un tale che chiese al suo calcolatore: “Calcoli che sarai mai capace di pensare come un essere umano?”. Dopo vari gemiti e cigolii dal calcolatore uscì un foglietto che diceva: “La tua domanda mi fa venire in mente una storia…”.
G. Bateson, M. C. Bateson[1]
 
Ciascuno di noi ha dentro di sé un romanzo familiare e ogni famiglia ha una storia da raccontare.
A. A. Schützenberger[2]
 
A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. 
D. Wallace[3]

A partire dagli anni ’90, la terapia sistemica è stata influenzata dall’incontro con la terapia narrativa, incontro che ha favorito il passaggio da una prospettiva sincronica - tipica del periodo strategico-sistemico - a una prospettiva diacronica, e che ha nel tempo portato a sviluppare un interesse per le storie, come esse si costruiscono e come sono costruite (Boscolo, Bertrando, 1996).

Con l’apertura della scatola nera[4] a metà degli anni ’70, la terapia sistemica ha cominciato a interessarsi alle connessioni tra eventi e significati (Boscolo, Bertrando, 1996), riscontrando come i sistemi umani che producono sintomi e sofferenza tendano a ingabbiarsi in storie deterministiche in cui il passato determina il loro presente e vincola il futuro (Boscolo, Bertrando, 1993).

Scrivono White ed Epston (1989, p.19): “Nel tentativo di dare senso alla vita, le persone affrontano il compito di collocare le proprie esperienze degli eventi in sequenze temporali, in modo da arrivare a un resoconto coerente di se stessi e del mondo intorno a loro.  Specifiche esperienze di eventi del passato e del presente, insieme a quelle che si prevede si verifichino nel futuro, devono essere connesse in una sequenza lineare per sviluppare questo resoconto. Al quale ci si può riferire come una storia o un’autonarrazione. Il successo di questo processo di costruzione delle storie fornisce alle persone un senso di continuità e significato rispetto alla propria vita, ed è su questo che possono fondere il senso della vita quotidiana e l’interpretazione delle esperienze future”.

In questa concezione, la sofferenza che conduce le persone a cercare un aiuto terapeutico può essere letta come espressione di un’inadeguatezza tra le storie che le persone raccontano di se stesse e la propria attuale esperienza, oppure della discrepanza tra la loro esperienza e le storie che gli altri raccontano di loro. Il processo terapeutico diviene allora soprattutto un processo di rinarrazione delle storie, in cui le persone recuperano la possibilità e la capacità di essere autori – tramite l’interazione col terapeuta – di storie positive per sé, che attenuino la sofferenza e che restituiscano senso.
 

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5/10/2018

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I Must Read della Psicologia Sistemica

 
Foto
Da qualche mese ho aperto una rubrica nel mio profilo Instagram in cui, ogni lunedì, propongo un testo fondamentale della psicologia sistemica o che ha una forte attinenza con essa.

Per ora sto semplicemente postando l'immagine con i riferimenti utili a recuperare il testo, ma l'idea è quella di creare un piccolo abstract per ogni libro contenente i concetti più importanti o che mi hanno più colpito. 

Ti aggiornerò non appena avrò introdotto questa novità, e nel frattempo ti auguro una buona lettura! 
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23/8/2018

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I problemi in psicologia: uno sguardo sistemico-costruzionista

 
Costruzionismo
I problemi che le persone portano in terapia non sono mai un qualcosa di dato, ma prendono forma nel momento stesso in cui i pazienti entrano in contatto col terapeuta. 

In accordo con la teoria della cibernetica di secondo ordine, infatti, l'osservatore non è esterno al processo della conoscenza, ma anzi partecipa attivamente a costruire il sistema osservato e in ogni momento egli si rapporta col sistema con una comprensione che modifica la relazione con il sistema.

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24/7/2018

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L'Albero della Vita: uno strumento per riappropriarsi della propria identità

 
albero della vita

L’Albero della Vita è uno strumento della psicologia narrativa ideato da David Denborough, che si basa sull’idea di usare l’albero come metafora per raccontare la storia della propria vita passata, presente e futura. La persona è invitata a pensare all’albero, alle sue radici, tronco, rami, foglie, ecc. e di immaginare che ogni parte rappresenta qualcosa della sua vita.


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12/5/2018

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Lo psicologo sistemico ovvero: l'arte di fare domande

 
Arte di porre domande
Le domande sono un potente strumento di conoscenza, scoperta e cambiamento e saper porre (buone) domande è una vera e propria arte. 
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Gli psicologi sistemici lo sanno bene, e dedicano buona parte della loro formazione a imparare a fare domande.

Lo psicologo sistemico formula domande sulla base di ipotesi, che a loro volta vengono elaborate connettendo idee, mappe cliniche, narrazioni, emozioni, vissuti, premesse e pregiudizi.

​Tra i vari tipi di domande tipiche dello psicologo sistemico, quelle più utili a favorire il cambiamento sono senza dubbio le così dette domande riflessive. 
​

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20/4/2018

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Ascoltare la rabbia: un esercizio per capire i propri bisogni

 
esercizio per gestire la rabbia

La rabbia è un'emozione che tutti noi conosciamo.

Non ha età, sesso o cultura di appartenenza.

​Quante volte ti sarà capitato di arrabbiarti con qualcuno, magari perché ti ha fatto un torto, o negato qualcosa di importante? O di arrabbiarti con te stesso, magari dopo aver realizzato di aver preso una decisione sbagliata?

Parliamoci chiaro: la rabbia è una emozione primaria estremamente importante. Può aiutarci a raggiungere un obiettivo, a superare un ostacolo o a difenderci da un pericolo. In questo senso, la rabbia è una emozione adattiva, cioè fondamentale per la sopravvivenza degli individui e delle specie. 
Ma la rabbia può anche essere distruttiva e pericolosa.​

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27/11/2017

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Psicologia di coppia: intervista a Valeria Ugazio

 
In questa video-intervista Valeria Ugazio racconta le sue più recenti riflessioni su innamoramento, amore e crisi di coppia, sempre dal suo particolare e originale punto di vista. Davvero molto interessante, da guardare fino in fondo! :-D
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4/4/2017

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L'uso del linguaggio nella psicoterapia sistemica

 
uso del linguaggio nella psicoterapia sistemica
... Sono entrati nel nostro campo concetti quali la costruzione e co-costruzione della realtà, la soggettività della conoscenza, l’autoriflessività. Questa evoluzione ci ha portato a vedere il linguaggio non più soltanto come un mezzo, ma come un fine della terapia, nel senso che centrando l’attenzione sulle parole e sul modo in cui i clienti parlano, si può avere un’impressione su come costruiscono la realtà, ... la loro realtà.

Luigi Boscolo
​


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    Giorgio Franzosi è psicologo psicoterapeuta e terapeuta EMDR. Da diversi anni aiuta a ritrovare il proprio benessere psicofisico nel più breve tempo possibile. Lavora a Crema (CR) e Online.

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