L'emergenza sanitaria da coronavirus ci ha catapultati in uno scenario nuovo e sconvolgente, cogliendoci del tutto impreparati.
La sovraesposizione a informazioni non sempre coerenti, le restrizioni sempre più dure, la paura di poter essere contagiati, generano preoccupazione, impotenza, rabbia, senso di non controllo. Il nostro sistema nervoso autonomo è costantemente in allerta e cerca di difenderci dallo stress al meglio delle sue possibilità, seguendo un'organizzazione gerarchica che corrisponde agli stadi che abbiamo attraversato nel corso dell'evoluzione: immobilizzazione, mobilizzazione e ingaggio sociale. L'immobilizzazione corrisponde alla modalità difensiva più antica e si attiva in situazioni percepite come di pericolo causando l'immobilità del nostro corpo (congelamento, impotenza, disperazione, spegnimento emotivo). La mobilizzazione corrisponde a reazioni difensive definite di "attacco o fuga". Tipiche risposte di attacco sono per esempio l'aumento del bisogno di controllo, irritabilità, rabbia eccessiva. Risposte di fuga possono essere quelle che vi fanno "fuggire" da casa o che incrementano il vostro bisogno di muovermi. L'ingaggio sociale descrive la reazione più evoluta del nostro sistema nervoso e si attiva quando siamo in uno stato di sicurezza e di connessione con gli altri e con il contesto. Come conseguenza della quarantena e di altre restrizioni l'ingaggio sociale è messo a dura prova, motivo per cui, come probabilmente già sai, ci è stato consigliato di fare vodeochiamate con famigliari e amici anziché parlare solo al telefono. In questo articolo ti propongo alcuni semplici esercizi che ti aiutano a capire come stai funzionando in questo momento e che possono aiutarti a trovare strategie di gestione dello stress. L’essenza della metafora è comprendere e vivere un tipo di cosa nei termini di un’altra. Il nostro linguaggio e la nostra conoscenza del mondo non sono di natura letterale, ma metaforica (Giuliani, 2017). I lavori portati avanti per più di un decennio da George Lakoff e Marc Johnson (1980, 1998, 1999) sul linguaggio metaforico si basano sull’ipotesi che la conoscenza del mondo astratto (idee, eventi, emozioni) e l’immagine che ne costruiamo derivino dalla nostra esperienza del mondo fisico. Per tale motivo la cognizione della realtà è fondamentalmente metaforica: conosciamo il mondo astratto attraverso i concetti con cui abbiamo imparato a conoscere la realtà di cui abbiamo esperienza sensoriale (Giuliani, 2017). Quando per esempio diciamo che abbiamo avuto una giornata di lavoro “pesante”, o che l’ascolto di una canzone ci ha fatto sentire “leggeri”, o che il discorso di un politico ci è sembrato “vuoto”, stiamo attribuendo a cose astratte (lavoro, musica, discorsi) qualità che esperiamo dal mondo sensoriale. |
AutoreGiorgio Franzosi è psicologo psicoterapeuta e terapeuta EMDR. Da diversi anni aiuta a ritrovare il proprio benessere psicofisico nel più breve tempo possibile. Lavora a Crema (CR) e Online. Categorie
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Luglio 2023
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