La capacità di dire “no” è fortemente correlata a come percepiamo i nostri confini.
Un senso fisicamente sentito dei confini, al quale fare ricorso per aumentare la sensazione di stare bene e di essere al sicuro, è una risorsa essenziale. Un confine rappresenta un limite, una barriera. Tutte le volte che facciamo delle scelte, che diciamo sì ad alcune cose e no ad altre, che ci orientiamo verso alcune persone o situazioni e allontanandoci da altre, stiamo mettendo dei confini. Se abbiamo buoni confini siamo in grado di proteggere noi stessi e di fare scelte coerenti con i propri bisogni, desideri, inclinazioni, ecc. Al contrario, in assenza di buoni confini corriamo il rischio di non essere in grado di fare scelte, di accondiscendere alle richieste degli altri, sopportare violazioni ripetute, porre aggressivamente dei limiti o ritirarci dal contatto. Nei primi anni '50, l'interesse per la comunicazione aveva portato i pionieri dell'approccio sistemico - riuniti presso l'MRI nel così detto "gruppo di Palo Alto - a teorizzare che il sintomo psicologico svolgesse una particolare funzione all'interno del sistema familiare.
Siamo negli anni della cibernetica di primo ordine, in cui la famiglia – oggetto privilegiato d’intervento – era considerata come una macchina cibernetica che si muoveva secondo una logica circolare, e della quale era importante capire come funzionava. Un sistema, secondo la teoria generale dei sistemi, è un insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti e tra i loro attributi, in cui gli oggetti sono parti del sistema, gli attributi sono le proprietà degli oggetti e le relazioni tra oggetti e attributi sono l’elemento che tiene insieme il sistema. |
AutoreGiorgio Franzosi è psicologo psicoterapeuta e terapeuta EMDR. Da diversi anni aiuta a ritrovare il proprio benessere psicofisico nel più breve tempo possibile. Lavora a Crema (CR) e Online. Categorie
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Luglio 2023
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25/3/2019
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