"Come posso risolvere i miei problemi soltanto parlando?" Questa domanda, sicuramente legittima e che più volte mi è stata posta, è connessa a un pregiudizio abbastanza diffuso secondo cui dallo psicologo si andrebbe per fare "solo una chiacchierata", e che assimilerebbe quindi la conversazione con lo psicologo a quella con un amico o un parente.
Se da un lato è pur vero che dallo psicologo si parla (e non poco), dall'altro 1 - le conversazioni sono "speciali" (dove per "speciali" intendo dire che hanno un intento terapeutico), e 2 - nelle stanze degli psicologi si fa molto altro oltre a parlare. Ma andiamo con ordine. Che cosa significa che le conversazioni con lo psicologo sono "terapeutiche"? Il linguaggio come strumento del cambiamento terapeutico
Per rispondere a questa domanda devo prima fare una premessa: il linguaggio, le parole, non sono un qualcosa di neutro, ma sono dei potenti generatori di significati e di emozioni.
I significati che attribuiamo alle parole sono costruiti a partire dalle esperienze che facciamo e dalla qualità delle relazioni in cui siamo immersi. Prova per esempio a pensare all'effetto che può avere la parola "scuola" in una persona che ha subito bullismo dai propri compagni di classe, contro l'effetto che quella stessa parola può suscitare in una persona che a scuola ha invece trascorso dei bei momenti. Nel primo caso, la parola scuola evocherà molto probabilmente esperienze spiacevoli e genererà emozioni altrettanto spiacevoli, mentre nel secondo caso evocherà più facilmente esperienze ed emozioni positive. O ancora, prova a pensare a quali e quanti scenari differenti la porla "famiglia" può aprire a seconda delle diverse esperienze che ogni individuo ha e ha avuto con la propria famiglia. Gli esempi che potrei fare sono infiniti, ma il concetto è sempre lo stesso: la stessa parola può rimandare a scenari, ricordi ed esperienze molto differenti tra loro e generare diverse emozioni. Gli uomini pensano per storie e le storie sono fatte di parole. Le storie che le persone portano dallo psicologo sono cristallizzate attorno al problema che le attanaglia. Sono storie, narrazioni, fatte di un linguaggio denso di significati e di vissuti dolorosi. Lo psicologo, nel corso della sua formazione, viene "addestrato" a porre attenzione al linguaggio e ai significati che gli individui vi attribuiscono per dare un senso a se stessi, agli altri e al mondo, e apprende tutta una serie di tecniche utili a generare nuovi punti di vista e (soprattutto) nuovi stati emotivi. Lo psicologo coglie temi salienti, parole chiave, nodi semantici, li confronta con le proprie mappe cliniche e con le proprie esperienze; poi manipola tutto questo materiale al fine di restituire nuove lenti attraverso cui vedere e sentire in modo nuovo e più funzionale. Per questo parlare con lo psicologo non è un semplice chiacchierare: è un delicato lavoro di trasformazione del proprio mondo emotivo ed esperienziale, del proprio modo di pensare, di percepire se stessi, gli altri e il mondo, attraverso un uso sapiente e calibrato del linguaggio. È un lavoro, citando Sluzki, di trasformazione delle trame narrative. Oltre le parole
Quello che molte persone non sanno è che dallo psicologo non ci si limita a parlare. Sono ad oggi moltissimi, infatti, gli strumenti e le tecniche non verbali a disposizione degli psicologi.
Possono essere strumenti simbolici come le immagini, le fotografie, il disegno, che risultano molto efficaci ad esempio in tutte quelle situazioni in cui si ha difficoltà ad accedere o a elaborare un'esperienza attraverso la parola. Altre tecniche - definite "bottom-up" (dal basso all'alto) - prediligono l'uso del corpo quale canale privilegiato per produrre un cambiamento terapeutico. A titolo esemplificativo, rientrano in questa categoria la terapia EMDR, la psicoterapia sensomotoria, la psicoterapia integrata-corporea e il bodywork. In conclusione
Dallo psicologo, insomma, non si va per chiacchierare. Che si usi la parola o un qualsiasi altro canale, tutto quello che avviene nella stanza dello psicologo è un continuo lavoro mirato a produrre nuove consapevolezze su se stessi, gli, altri e il mondo, a favorire l'emergere di nuovi significati, narrazioni e modi di sentire. È un processo di crescita e di cambiamento, che aiuta a muoversi nel mondo con il più alto grado di scelta possibile.
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AutoreGiorgio Franzosi è psicologo psicoterapeuta e terapeuta EMDR. Da diversi anni aiuta a ritrovare il proprio benessere psicofisico nel più breve tempo possibile. Lavora a Crema (CR) e Online. Categorie
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