Il sé - la struttura centrale che racchiude la gamma di componenti personali e che consente di auto definirsi - non è un monolite, un unico blocco, bensì è costituito da diverse parti. La psicologia lo afferma da tempo e le recenti scoperte delle neuroscienze lo stanno confermando. Quando siamo emotivamente e psicologicamente in salute le diverse parti sono ben integrate tra loro e ci permettono di avere l'esperienza di un sé unitario e coerente. Può però capitare che a seguito di eventi traumatici (come ad esempio abusi o trascuratezza durante l'infanzia) il sé si frammenti in più parti separate tra loro, le quali "si specializzano" per assolvere a specifici compiti. Secondo il modello Internal Family Systems (IFS) esistono tre categorie di parti aventi tre differenti funzioni: "Manager", "Vigili del fuoco" ed "Esiliati". Le parti con funzione di "Manager" hanno il compito di governare proattivamente la vita quotidiana della persona. Queste parti stanno in allerta, sono orientate alla realtà del presente e cercano di anticipare i problemi del futuro potenzialmente capaci di minacciare il senso di controllo della persona. Nella categoria "Vigili del fuoco" rientrano quelle parti della personalità che reagiscono alle crisi emotive del presente e hanno la funzione di contenere ("estinguere") ogni intrusione incombente e disorganizzante di un'emozione o di un'informazione proveniente da una qualsiasi parte "Esiliata". Le parti "Esiliate" sono quelle parti che stanno continuando a rivivere i ricordi disturbanti del passato e che vengono bandite perché hanno effetti disgreganti nei confronti delle parti "Manager". Nel modello IFS, "Manager" e "Vigili del fuoco" sono definite come parti aventi la funzione di "Protettori". Sono cioè parti che proteggono il Sé dalle intrusioni delle parti "esiliate".
Le parti dissociate della personalità vivono erroneamente se stesse come se fossero separate le une dalle altre e ognuna di loro deve fare i conti con il residuo emotivo lasciato dal trauma. Gli interventi psicoterapeutici, nell'ambito della teoria della IFS, mirano ad aiutare il paziente ad entrare con curiosità in contatto con ognuna delle sue parti da una posizione - quella del Sè - che consenta una visione unitaria e che possa alleviarne il dolore. Con l'avanzare della psicoterapia la frammentazione delle parti si riduce e la persona può finalmente liberarsi dai pesi post-traumatici. Inizia allora ad emergere una maggiore consapevolezza del Sé, che è al di sopra delle parti, fondamentale per aiutare la persona a riconoscere gli accadimenti passati e a individuare i modi in cui le parti interne della personalità si sono formate per adattarsi agli eventi. Il Sé si fa così luogo dal quale osservare compassionevolmente come le parti separate della personalità entrano in campo. Questa testimonianza compassionevole svolge un ruolo centrale nella risoluzione curativa sia delle Parti Esiliate sia delle Parti Difensive. Man mano che i ricordi traumatici vengono elaborati, la persona sviluppa un senso unificato del proprio Sé capace di riconoscere e risignificare quanto accaduto nel passato: "Sono capace di vedere quanto sia stata dura per me la vita quando ero bambino - mi rendo conto di avere perso anni interi nel tentativo di proteggermi dal pensiero dei ricordi, (...). Ora riesco a vedere tutto da un punto di vista unitario, che a volte sono in un determinato stato della mente e altre volte in un altro, ma rimango me stesso anche attraverso tutti questi cambiamenti. Ora posso vedere tutto dalla giusta distanza e prospettiva, con la necessaria compassione per me stesso" (Knipe, 2019. p. 82). Bibliografia
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AutoreGiorgio Franzosi è psicologo psicoterapeuta e terapeuta EMDR. Da diversi anni aiuta a ritrovare il proprio benessere psicofisico nel più breve tempo possibile. Lavora a Crema (CR) e Online. Categorie
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